INDIA: CONDANNA CAPITALE COMMUTATA IN ERGASTOLO
28 gennaio 2013: la Corte Suprema indiana ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un uomo che avrebbe violentato la piccola figlia, uccidendo in seguito sua moglie e la bambina.
La Corte Suprema ha stabilito che non si tratta di un caso raro tra i più rari, punibile con la pena di morte.
Questa decisione giunge dopo le raccomandazioni espresse dalla commissione guidata dal giudice in pensione JS Verma, secondo cui i colpevoli di omicidio e stupro devono scontare l’ergastolo.
Mohinder Singh ha violentato la figlia 12enne nel 1999. Era stato condannato a 12 anni di carcere da un tribunale nel Punjab, con pena confermata dall’alta corte di Punjab e Haryanae.
Nel gennaio 2005, Mohinder fu scarcerato sulla parola e uccise la figlia e sua moglie, che era stata testimone dello stupro.
Mohinder fu condannato a morte, con conferma dell’alta corte.
Il giudice P Sathasivam della Corte Suprema ha detto: "Per noi è difficile ritenere che il ricorrente sia una persona pericolosa e che risparmiando la sua vita si metterebbe in pericolo la comunità. Le circostanze del crimine non sono tali da rendere necessaria la condanna capitale.
A nostro avviso in questo caso, nell’ambito della punizione, deve essere mantenuto un approccio di tipo umanistico.” (Fonti: ndtv.com, 28/01/2013)
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